La mappa non è il territorio
E’ uno dei presupposti teorici della P.N.L. (Programmazione Neuro-Linguistica) che più mi affascina.
Nella nostra vita noi operiamo, con convinzioni e idee di noi stessi e del mondo che abbiamo costruito attraverso le nostre esperienze; esse sono rappresentazioni parziali del mondo e della realtà stessa acquisite attraverso la sensorialità.
Non è il mondo in se stesso che determina il nostro soddisfacimento o la nostra infelicità, è la versione che del mondo ciascuno di noi si è costruito.
Chi ha una mappa “povera”, che contempla un numero ristretto di possibilità ed alternative, che non prevede eccezioni e deroghe ai principi, interviene in maniera limitata ed inefficace sul mondo.
Sostanzialmente dice: “quando una persona affronta un problema, il problema non è nella realtà stessa, ma nella mappa della persona. C’è quindi sempre una soluzione. La mappa deve ARRICCHIRSI di quelle scelte che permetteranno alla persona di trovare la soluzione”.
"La mappa non è il territorio" è anche uno dei principi della comunicazione ossia uno dei motivi principali per cui spesso le persone talvolta fraintendono ciò che l'altro dice, oppure noi stessi parliamo dando per scontato che l'altro capisca. Ognuno di noi ha un suo modo di osservare e rappresentare la realtà. Alcune volte non prendiamo in considerazione i diversi punti di vista delle persone con le quali comunichiamo.
Bibliografia: Lakton: Magia Pratica.