I messaggi dal genitore al bambino: ingiunzioni e controingiunzioni
04.04.2014 12:47
Come figlio o genitore forse qualcuno di questi messaggi l’hai ricevuto e/o lo stai trasmettendo.
Le ingiunzioni sono messaggi provenienti dal genitore, spesso in relazione a disagi personali quali infelicità, delusione, rabbia, angoscia, frustrazione, desideri segreti.
E’ un comando, una critica, un divieto, un 'Non' di qualche tipo rivolto ai bisogni, ai comportamenti, ai sentimenti del bambino, spesso comunicato a livello non verbale ed in modo non consapevole da parte del genitore.
R. e M. Goulding hanno stilato una lista delle ingiunzioni più rilevanti: non, non essere, non entrare in intimità, non essere importante, non essere un bambino, non crescere, non avere successo. non essere te stesso, non essere sano di mente, non stare bene in salute, non far parte.
Le controingiunzioni a differenza delle ingiunzioni sono esplicite, messaggi verbali, che vengono dati in maniera inconsapevole dal genitore. Indicare al bambino “come deve essere”, quali comportamenti avere per essere approvato e ricompensato. Comprendono le cosiddette “spinte”: sii forte, sforzati, sii perfetto, sbrigati, compiacimi.
Guardiamoli brevemente insieme:
NON: Questa ingiunzione è tipica dei genitori iperprotettivi che non permettono al bambino di fare molte cose normali: non avvicinarti alle scale, non correre che cadi, non arrampicarti. Il bambino può credere che niente di quel che fa sia giusto o sicuro, non sa più che fare, e cerca qualcuno che glielo dica. Da grande potrà avere molta difficoltà a prendere decisioni.
NON ESSERE: Questo è il messaggio più letale. Può essere trasmesso in maniera sottile, come: “Se non fosse per te, avrei fatto altre cose nella vita!”. In modo meno sottile: “Vorrei che tu non fossi mai nato ...”. Ci sono tantissime maniere in cui può essere trasmesso questo messaggio: attraverso il modo in cui si tiene in braccio il bambino, senza dolcezza, o incupendosi e brontolando durante il bagnetto e i pasti, urlando quando il bambino vuole qualcosa, o con la violenza fisica.
NON ENTRARE IN INTIMITÀ: Se un genitore allontana o evita che il bambino si avvicini a lui, la mancanza di contatto fisico e la mancanza di carezze positive inducono il bambino a questa interpretazione.
NON ESSERE IMPORTANTE: Se, per esempio, un bambino non ha il permesso di parlare a tavola o lo si svaluta in qualche altro modo, lui può recepire questi messaggi come un: “Non essere importante” o “Non chiedere quello che vuoi”. Può ricevere questo messaggio anche a scuola.
NON ESSERE UN BAMBINO. E’ il messaggio mandato da genitori che giudicano i bambini “ometti” o “donnine” già dai primi passi: pretendono che i bambini diventino adulti prima del tempo, educano troppo presto alla pulizia, scoraggiano il pianto considerandolo “da neonato!”.
Tale messaggio è parimenti espresso da quei genitori che spingono gli altri figli ad occuparsi dei fratelli più piccoli.
NON CRESCERE: questa ingiunzione è spesso data dalla madre al suo ultimo bambino e può essere interpretata come “non abbandonarmi”. Stesso messaggio arriva dal padre alla propria figlia in età pre-puberale o in piena pubertà, quando egli comincia a sentire stimoli sessuali e se ne spaventa. Può allora proibire alla ragazza di truccarsi, di mettersi vestiti che egli ritiene poco adatti alla sua età, uscire con i ragazzi. Può succedere che un padre interrompa le carezze fisiche non appena la figlia diventi troppo matura, comportamento che lei può interpretare come: “non crescere o non ti amerò più”.
NON AVERE SUCCESSO: “non vincere o non mi piacerai più”, che si trasforma in “non avere successo”. E’ il messaggio trasmesso da quei genitori che provano gelosia dei risultati ottenuti dal proprio figlio/a. Anche se orgoglioso del figlio, inconsapevolmente il genitore può sentirsi risentito che egli abbia possibilità che lui stesso non ha avuto, oppure che il figlio dimostri di essere migliore di lui.
Anche le critiche costanti da parte di un genitore perfezionista danno il messaggio “non fai niente nel modo giusto”, che si traduce in “non avere successo”.
NON ESSERE TE STESSO. Questo messaggio è dato soprattutto al bambino che nasce del sesso “sbagliato” ossia da genitori che hanno avuto un maschio quando volevano una femmina o viceversa. Più in generale si può trasmettere semplicemente «non essere te stesso, ma sii un altro bambino». Può darsi che dei genitori preferiscano un altro bambino (un fratello, una sorella , uno più piccolo) o che fanno dei paragoni con il vicino di casa, il compagno di scuola… quello tanto più bravo di te!
NON STARE BENE E NON ESSERE SANO DI MENTE: se i genitori fanno carezze ai bambini solo quando stanno male, e non gliene fanno affatto quando stanno bene, ciò è equivalente a dir loro “non stare bene”. E’ il caso del bambino che ricerca attenzioni da genitori troppo affaccendati, che lo accudiscono solo quando si ammala.
Accade anche con genitori psicotici i cui comportamenti tipici vengono presi a modello dal bambino che, bisognoso di attenzioni, tenderà a comportarsi allo stesso modo e quindi a “non essere sano di mente”.
NON FARE PARTE. E’ il messaggio di quei genitori che dicono al figlio che è “difficile”, “speciale”, "timido" o “diverso dagli altri bambini”, creando in lui difficoltà a sentirsi parte di un gruppo, a socializzare. L’ingiunzione può arrivare anche attraverso l’incapacità degli stessi genitori ad avere rapporti relazionali.
Bibliografia:
Goulding, R. e M. (1983). Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale.
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